Due parole per conoscere gli IEM e Lake Sound

In collaborazione con Marco Fanton

Cosa sono gli In Ear Monitor (IEM)?

Chi non si è mai chiesto guardando un’esibizione musicale live o in TV, cosa indossassero alle orecchie il cantante o il musicista del gruppo?

Tutti abbiamo visto almeno una volta musicisti e cantanti indossare uno strano auricolare o togliersene uno durante una performance dal vivo. Vi siete mai chiesti a cosa servono?

Beh questa domanda ha scaturito la mia curiosità e da lì ho iniziato a studiare, leggere e applicare le mie nozioni di Tecnico Elettronico alla mia passione per la modellistica e per la musica, per realizzare In Ear Monitor professionali.

Gli In Ear Monitor sono strumenti per il monitoraggio del suono di alta qualità e possono essere utilizzati in diverse configurazioni, sia dai professionisti che dagli amanti della musica.

Monitoraggio del suono: un po’ di storia

Il monitoraggio acustico veniva tradizionalmente effettuato con casse spia disposte sul palco di fronte al cantante o ai musicisti per ascoltare il suono proveniente dalla voce o dagli strumenti suonati.

In questa tradizionale configurazione ci sono sia vantaggi che svantaggi.

Uno dei vantaggi principali dell’utilizzo di casse spia monitor è il costo contenuto e l’uniformità del suono che può essere ascoltato contemporaneamente da chi è sul palco.

Tra i principali svantaggi delle casse spia monitor i più evidenti sono il peso, il trasposto e l’ingombro ma, dal punto di vista tecnico, ce ne sono molti altri di cui tener conto. L’utilizzo esclusivo di casse spia costringe, infatti, a volumi alti (a danno sia della band che del pubblico) e a un ascolto “statico”, dato dalla concentrazione del suono in un unico punto, creando uno svantaggio non indifferente alle performance più dinamiche.

Occorre poi tenere conto dello spazio a disposizione nei locali, che spesso sono piccoli e affollati, rendendo difficile per chi si esibisce ottenere un suono pulito e senza “feedback”.

È qui che entrano in scena gli In Ear Monitor (IEM) che, se combinati ai sistemi tradizionali di monitoraggio audio, rendono l’ascolto della musica dal vivo piacevole ed estremamente professionale, contribuendo a elevare la qualità delle performance di cantanti, musicisti e artisti in genere.

Perché gli In Ear Monitor (IEM)?

Per prima cosa è importante comprendere la differenza tra le normali “cuffiette” per l’ascolto musicale amatoriale e il sistema di monitoraggio professionale del suono dato dagli In Ear Monitor.

Gli In Ear Monitor offrono molteplici possibilità di personalizzazione delle caratteristiche tecniche del suono, nonché di comfort e stabilità fisica, date dalla personalizzazione del design su calco.

VOLUMI CONTENUTI

L’isolamento acustico dato dagli In Ear Monitor consente a ogni artista di ricevere il suono più adatto alle proprie esigenze svincolando il resto della band, e di ascoltare suoni dal volume molto contenuto, preservando il proprio udito (e quello del pubblico) dall’elevata pressione sonora proveniente dal palco.

ACUSTICA STEREO PERSONALIZZATA

Gli IEM rendono possibile l’invio di suoni diversi per le singole orecchie, come batteria a destra e chitarra e voce a sinistra. Le possibilità di combinazione di questa acustica “stereo” sono molteplici e l’abbinamento ai tradizionali sistemi di monitoraggio sul palco rende possibile a ogni singolo membro sul palco di creare il proprio personale equilibrio acustico, a vantaggio di una performance fluida e pulita.

LIBERTA' DI MOVIMENTO

La possibilità di collegare gli IEM a un sistema radio dona libertà di movimento agli artisti, mantenendo la stabilità del suono percepito sul palco.

COMFORT E STABILITA'

I nostri Custom In Ear Monitor vengono realizzati a mano partendo dalla realizzazione dei calchi delle orecchie dell’artista, così da adattarsi perfettamente all’orecchio per un comfort e una stabilità senza paragoni.

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Dedichiamo la massima attenzione a capire le esigenze dei nostri clienti. Soddisfiamo le vostre esigenze acustiche rinnovando i nostri progetti, evolvendo i driver impiegati e i tagli di frequenza nei crossover.

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